Trump e l’antitrust: cosa succede con Google e la tecnologia
Donald Trump, di nuovo presidente degli Stati Uniti, potrebbe modificare le azioni antitrust contro Google.
Con Donald Trump nuovamente eletto presidente degli Stati Uniti, il futuro delle politiche antitrust contro i colossi tecnologici potrebbe subire una svolta significativa. Durante la sua prima presidenza, Trump ha avviato azioni contro le Big Tech, compreso Google, accusata di monopolizzare la ricerca online e la pubblicità digitale. Tuttavia, nelle sue recenti dichiarazioni, Trump ha espresso scetticismo verso l’idea di smantellare l’azienda, suggerendo invece misure per rendere il mercato più equo senza ricorrere a soluzioni drastiche.

Un approccio più cauto verso la regolamentazione?
Il Dipartimento di Giustizia, sotto l’amministrazione Biden, ha perseguito diverse cause contro Google, proponendo rimedi drastici come la separazione di asset chiave. Tra cui il browser Chrome. Tuttavia, il nuovo contesto politico potrebbe cambiare l’approccio a queste controversie. Trump ha affermato che un’eccessiva frammentazione delle grandi aziende statunitensi potrebbe indebolire la loro competitività globale, favorendo rivali come la Cina. Questo segna un chiaro distacco dalle misure più rigide imposte dall’amministrazione precedente.
Implicazioni per la regolamentazione delle Big Tech con Trump presidente
Il ritorno di Trump potrebbe portare a un’attenuazione delle politiche antitrust nei confronti delle fusioni e delle acquisizioni, ripristinando la possibilità per le aziende di risolvere le preoccupazioni regolatorie con soluzioni negoziate. Esperti legali ritengono che la nuova amministrazione possa rivedere anche altre politiche, come quelle della Federal Trade Commission riguardanti i contratti di non concorrenza. Qualora nuovi membri nominati da Trump vengano confermati.
Sebbene si preveda un allentamento di alcune restrizioni, Trump ha storicamente mantenuto un atteggiamento pragmatico verso l’antitrust. Durante il suo primo mandato, diverse azioni furono intraprese contro le pratiche monopolistiche, e ciò suggerisce che il controllo sui giganti tecnologici non sarà del tutto abbandonato, ma piuttosto modulato per bilanciare regolamentazione e competitività.
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