Corea del Sud nel caos: legge marziale ma arriva la reazione del Parlamento
Il Parlamento della Corea del Sud ha invalidato la legge marziale dichiarata dal Presidente Yoon Suk Yeol. I dettagli della crisi.
La Corea del Sud è stata scossa da una crisi senza precedenti quando, martedì sera, il Presidente Yoon Suk Yeol ha annunciato la legge marziale. La dichiarazione ha colto di sorpresa il Paese, generando un’ondata di opposizione immediata da parte del Parlamento, dei cittadini e persino di membri del partito di Yoon.

La crisi politica scuote la Corea del Sud
Secondo il Presidente, la misura era necessaria per proteggere l’ordine costituzionale, ma molti hanno interpretato il gesto come un attacco ai suoi avversari politici. Il Presidente ha accusato le forze di opposizione di prendere in ostaggio il processo parlamentare, definendole “forze anti-statali pro-Nord”. Tuttavia, questa giustificazione non ha convinto i legislatori, che nella notte di mercoledì hanno invalidato la dichiarazione di legge marziale con un voto unanime.
La scena al Parlamento è stata drammatica. Le immagini televisive hanno mostrato soldati in assetto anti-sommossa tentare di entrare nel palazzo legislativo, respinti dallo staff parlamentare con estintori. La tensione è aumentata quando centinaia di cittadini si sono radunati fuori dal Parlamento, gridando slogan come “Ritirare la legge marziale!” e “Arrestate Yoon Suk Yeol!”.
Conseguenze economiche e internazionali
La crisi ha avuto un immediato impatto economico, con il won sudcoreano che ha registrato un brusco calo rispetto al dollaro statunitense. La Banca Centrale e il Ministro delle Finanze Choi Sang-mok hanno convocato riunioni d’emergenza per mitigare eventuali ulteriori danni al mercato.
A livello internazionale, gli Stati Uniti hanno dichiarato di monitorare attentamente la situazione. Con circa 28.500 truppe americane stanziate in Corea del Sud per proteggere il Paese dalle minacce del Nord, la stabilità della regione è una priorità strategica per Washington.
Questa è la prima volta dalla fine degli anni ’80 che la Corea del Sud si trova ad affrontare una crisi democratica di tale portata. L’ex Presidente Moon Jae-in ha invitato il popolo a mobilitarsi per difendere la democrazia. In un post su X (precedentemente Twitter), ha scritto: “La nostra democrazia è in pericolo. È il momento di unirci per proteggerla.”
L’annuncio di Yoon, apparentemente motivato da tensioni politiche interne, ha sollevato dubbi sulla solidità della democrazia sudcoreana. Tuttavia, la risposta rapida del Parlamento e il sostegno popolare indicano che il Paese è determinato a difendere i propri valori democratici.
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